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Meditazione e abuso di sostanze

L’abuso di droghe è un serio problema di salute pubblica che in un modo o nell’altro interessa ogni comunità ed ogni famiglia. Ogni anno, solo negli Stati Uniti, l’uso di sostanze stupefacenti causa più di 40 milioni di casi tra malattie e infortuni.

L’abuso di droghe gioca anche un ruolo importante in molti problemi sociali, come il guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la violenza, lo stress, l’abuso sui bambini. L’uso di droga porta ad un aumento dei fenomeni di criminalità, a problemi sul lavoro o addirittura alla perdita del lavoro, della casa, degli affetti. Procura danni ai bambini prima di nascere e distrugge le famiglie. Ci sono diversi tipi di trattamento per l’abuso di droghe. Ma la soluzione migliore è in primo luogo la prevenzione.

Nel contesto attuale l’abuso di droghe, alcool compreso, può portare a:

  • Problemi di salute
  • Problemi sociali
  • Malattie
  • Infortuni
  • Violenze
  • Morti
  • Suicidi/strong>
  • Dipendenze fisiche
  • Dipendenze psicologiche

Benefici della meditazione nei casi di abuso di droghe

Uno studio condotto nell’Università di Vienna dal Dottor Hackl ha mostrato gli effetti altamente significativi della Meditazione Sahaja Yoga in rapporto al consumo di droghe.
Lo studio ha usato un “questionario retrospettivo”, somministrato a 501 persone che seguono la Meditazione Sahaja Yoga, di cui 268 avevano fatto uso di droghe prima di iniziare la pratica meditativa. Il questionario ha evidenziato che il 97% dei consumatori abituali di droghe avevano smesso di assumerle, la maggior parte all’inizio della pratica meditativa, per esempio il 42% dopo la prima settimana di meditazione, il 32% dopo il primo mese (Hackl, 1995). Lo studio dimostra quindi il significativo e durevole effetto della Meditazione Sahaja Yoga nell’assunzione e nell’abuso di droghe.

Fonti:
http://www.meditationresearch.co.uk
Hackl, W. Gli effetti di Sahaja Yoga sul consumo di droghe.Die Auswirkungen von Sahaja Yoga auf das Drogenkonsumverhalten. Tesi di Dottorato presentata all’Università di Vienna, 1995