Sahasrara: essere uno con il tutto
Tu gioisci in segreto insieme al Tuo Signore nel loto dai mille petali, dopo aver oltrepassato la Terra nel Mooladhara, l’Acqua nel Manipur (Nabhi), il Fuoco che risiede nello Swadhisthana, l’Aria nel Cuore, l’Etere in alto nel Vishuddhi e il Manas tra le sopracciglia (Agnya), avendo così percorso l’intero sentiero di Kula.
Saundarya Lahari, Adi Sankaracharya
Il Sahasrara è la sintesi degli altri sei centri energetici che hanno le loro sedi, Pithas, nel cervello, collocate lungo la linea mediana della zona limbica: iniziando dalla nuca con il Mooladhara Chakra circondato dallo Swadisthan, poi seguono il Nabhi, l’ Anahata, il Vishuddhi e l’Agnya Chakra. Questi sei centri si uniscono assieme per formare il settimo.
Quando la Kundalini sale nel canale centrale, attraversa i primi sei centri energetici e penetra nell’area limbica illuminando le sette Pithas dei chakra, portando all’integrazione interiore, lo Yoga.
Il Sahasrara è il luogo dove avviene la completa comunione con l’energia onnipervadente che è in noi e che si manifesta nella pace dell’essere e nella quiete del Sé, come gioia pura e consapevolezza vibratoria.
Voi sviluppate Nirananda quando siete totalmente identificati con lo Spirito. In Nirananda non esistono dualità: è Adwaita, senza dualità, si è una persona unificata. Siete totalmente integrati, non esistono ostacoli alla Gioia. Essa è completa: non c’è felicità o tristezza, ma solo Gioia. La Gioia non consiste nel ridere o sorridere continuamente. No, è silenzio, la quiete del Sé, la pace dell’essere, lo Spirito che si manifesta nella consapevolezza vibratoria e, quando si raggiunge questa pace, ci si sente come la luce del sole, come l’intero chiarore di questa bellezza.
Shri Mataji, Delhi, India, 5 febbraio 1983
Il Sahasrara si trova nell’area limbica del cervello, è costituito da mille petali. Osservando il nostro cervello in sezione orizzontale, si può infatti notare che i nervi si irradiano attorno alla zona limbica e che assomigliano ai petali di un fiore. Osservandolo in sezione verticale, si nota invece una quantità di nervi riuniti in fasci.
L’apertura del Sahasrara collettivo
Il Sahasrara si blocca quindi quando dubitiamo o non diamo la giusta importanza alla nostra Realizzazione del Sé, se mettiamo in discussione l’esistenza di Dio, se ci identifichiamo troppo con il nostro ego o con i nostri condizionamenti o se ci perdiamo nel materialismo. In passato il risveglio della Kundalini, e quindi l’apertura del Sahasrara, poteva essere tramandato da un maestro illuminato a uno o due discepoli, dopo una vita di rinuncia e purificazione; oggi questo risveglio si sta verificando più facilmente e per un numero ben più grande di persone, attraverso Sahaja Yoga, grazie ad un evento: l’apertura del Sahasrara chakra a livello collettivo avvenuto il 5 maggio 1970, di cui Shri Mataji Nirmala Devi è stata l’artefice.
Immaginate per un attimo un fiore di loto molto grande, con mille petali, e che voi siate seduti al centro, nella corona e guardate tutti quei petali, tutti meravigliosamente colorati, fragranti e pulsanti di benedizioni di gioia. Rimanere così è la posizione ideale, ma poi, dopo il silenzio, vi sentite riempiti di una enorme compassione e amore, e iniziate a portare la vostra attenzione al Sahasrara di milioni di persone, cominciate a vedere i problemi che esistono nel Sahasrara.
Shri Mataji, descrizione dell’apertura del Sahasrara
Proteggere il chakra
Per proteggere il Sahasrara è importante coprirsi la testa in inverno, di modo che non si raffreddi il cervello formato da Medha, grasso. Non bisogna neppure esporlo ad eccessivo calore evitando di state seduti a lungo sotto il sole, altrimenti il cervello può indebolirsi.
A livello comportamentale, per tenere questo centro energetico aperto, è importante evitare gli estremismi e i fanatismi. Non bisogna essere indecisi, ma badare alla nostra evoluzione, controllandoci per non ricadere nelle vecchie abitudini.
Il Sahasrara chakra ha un suo mantra che è Nirmala. Ciò vuol dire che dovete stare attenti a mantenerlo sano, puro e immacolato. Infatti il primo giorno, il giorno della realizzazione, l’esperienza è fantastica, ma già da quel momento si deve decidere come procedere per stabilizzare la Kundalini nel Sahasrara.
Una delle cause più comuni di blocco di questo centro energetico è dubitare delle proprie esperienze, della propria realizzazione del Sé, non ritenersene degni, dubitare della consapevolezza vibratoria e di Sahaja Yoga.
Infatti, il paradiso inaccessibile si trova al centro di noi stessi; l’albero sacro, l’albero della vita, coincide con il meccanismo sottile (in sanscrito yantra) che presiede al divenire spirituale e, in modo più diretto, all’insieme dei processi psicosomatici di ogni essere umano. Non è un lungo compendio di polverose opere esoteriche che autorizza ad esprimersi in questo modo, ma si tratta della conclusione pratica di un fenomeno vissuto che è semplicemente l’esperienza del presente.
Lo stato di Nirvikalpa è la consapevolezza senza dubbi al di là della consapevolezza senza pensieri, Nirvichara, ed è lo stadio finale della meditazione. Allora tutto è illuminato, tutto è conoscenza. Nulla può turbarlo, nessuna impurità può ostacolarlo. Corrisponde per il Sahaja Yogi all’integrazione con l’Essere Collettivo. E’ il punto in cui macrocosmo e microcosmo si integrano nella gioia. Solo chakra puri autorizzano un tale stato.
Shri Mataji, Vienna, Austria, 5 maggio 1985
Se sapete sorridere ai cosiddetti dispiaceri della vita, sappiate che siete sulla buona strada. Se il vostro discernimento cresce, sappiate che il vostro progresso è buono. Se aggrediti, vi mantenete pacifici, l’ira sfuma, sappiate che il vostro progresso è corretto. Se potete osservare una persona messa alla prova senza sentirvi coinvolti, sappiate che state progredendo. Quando i trabocchetti del mondo artificiale non riusciranno più ad impressionarvi, sappiate che avete progredito. Se i lacci della vita materiale non vi seducono più, sappiate che progredite bene.
Il lavoro, le preoccupazioni, nulla è importante per diventare Sahaja Yogi. Qualsiasi cosa voi facciate, non potrete ottenere un tale stato. L’avete ottenuto senza alcun sforzo. Allora, dovete essere qualcosa di ben speciale! Cercate di capire e conservatevi umili a questo proposito. Quando vi riuscirete, quando rimarrete umili pur essendo riusciti in qualcosa, quando avrete poteri, quando irradierete l’innocenza, il discernimento, quando diventerete sempre più compassionevoli con una personalità sempre più umile, allora potrete credere d’essere nel cuore di vostra Madre. Crescerete così in fretta che, senza meditare, sarete in meditazione, senza essermi vicini, sarete alla mia presenza, senza nulla chiedere, riceverete le grazie di vostro Padre.
Shri Mataji, Mestiere en Brey, Francia, 5 maggio 1984