William Blake e la percezione del creato
Quando ammiriamo il genio di grandi poeti del calibro di Dante, Blake, Kabir o Tagore, ci rendiamo conto di come attraverso le loro opere siano riusciti a trasmettere qualcosa di universale, qualcosa che continua a parlare ai cuori degli esseri umani anche dopo centinaia di anni. Intuiamo che questi artisti sono riusciti ad attingere ad una profonda fonte di genio creativo e di ispirazione. Le domande che sorgono di fronte alla bellezza del vero possono essere di questo tipo:
- Come si può arrivare alle radici dell’essenza dell’arte eterna?
- Come si può ottenere tale creatività divina?
- Come possiamo attingere a quella sorgente creativa?
Quando pratichiamo la meditazione di Sahaja Yoga riscopriamo sia l’arte sia la scienza della consapevolezza umana perché diventiamo consapevoli dello strumento più profondo che controlla il nostro livello di coscienza e di percezione.
L’antica tradizione secondo la quale il mondo sarà consumato nel fuoco alla fine dei seimila anni è vera, da quanto ho udito all’Inferno. Poiché al cherubino con la spada fiammante sarà con ciò comandato d’abbandonare la guardia all’albero della vita; e appena l’avrà fatto, l’intera creazione sarà consumata e apparirà infinita e sacra, mentre ora appare finita e corrotta. Il che avverrà per un miglioramento della gioia sensuale. Ma innanzitutto la nozione che l’uomo abbia un corpo distinto dall’anima dovrà essere espunta; il che farò stampando, secondo il metodo infernale, con corrosivi, che nell’Inferno sono salutiferi e medicinali, dissolvendo le apparenti superfici, e rilevando l’infinito che v’era nascosto. Se le porte della percezione fossero purificate ogni cosa apparirebbe all’uomo com’è, infinita. Poiché l’uomo ha talmente rinchiuso se stesso da veder tutto soltanto attraverso le strette fenditure della sua caverna.
William Blake, da Il Matrimonio del Cielo e dell’Inferno
Anche William Blake aveva scoperto la sottile connessione tra la forza spirituale dell’uomo e quella creativa che ha generato il cosmo. Il risveglio della prima energia, nota come Kundalini, ci consente l’accesso più elevato alla sorgente dell’ispirazione, di trascendere il creato e vederci l’infinito e l’infinitamente piccolo nello stesso tempo.
Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora.
William Blake
Grazie alla meditazione, impariamo semplici metodi con i quali possiamo rimanere connessi alla sorgente dell’arte, così quei picchi di creatività che riusciamo a sperimentare diventano sempre più spontanei, grazie alla purificazione del chakra dello Swadisthan. Cominciamo letteralmente a vivere nel flusso dell’ispirazione, prima inafferrabile, e produciamo arte di qualità, universale.
Attenzione quando una persona ottiene la Realizzazione del Sé smette di identificarsi con i propri fallaci sensi:
Io non interrogo il mio occhio più di quanto interrogherei una finestra a proposito di una veduta. Io guardo attraverso di esso, non con esso.
William Blake
Nonostante il suo talento e la sua creatività, William Blake visse con la moglie sempre in condizioni economiche abbastanza precarie. Fece una vita senza compromessi e questo atteggiamento gli precluse la possibilità di ottenere commissioni dai magnati dell’epoca e fu causa del precario stato economico cui fu soggetto per tutta la vita.
Blake venne definito dalla critica come un “visionario” perché – lui stesso dichiarò apertamente – era in grado di immaginare al di là delle normali capacità: profeti, Dio e tutto quello che lui rappresentava lo vedeva davanti a sé. William Blake non dipingeva o scriveva alcuna opera se non poteva rappresentarla come la sentiva dentro e, come un’anima realizzata, non si identificava con il risultato del suo lavoro. In questo stato di distacco e di testimonianza, poteva godere della creatività degli altri e riusciva a sentire la gioia dell’artista senza nessun senso di competizione o di critica distruttiva.
Come Blake tentò di fare, gli artisti devono risvegliare l’attenzione del pubblico ed elevarla ai loro standard estetici e non abbassarsi alle sue basse richieste e rinunciare alla propria libertà. Devono suggerire l’esistenza della Verità e spronare il Puro Desiderio di afferrarLa, anche se per un momento:
Gli Dei della terra e del mare hanno cercato per tutta la Natura quest’Albero ma tutta la loro ricerca è stata invana, ne cresce uno nel Cervello Umano.
William Blake
Oh Vergine Santa, Vestita del più puro bianco Apri le auree porte del paradiso e donaci nuova vita. Risveglia l’alba che dorme, che dorme nei
cieli Fai sorgere la luce dai sepolcri dell’Est.
William Blake, da To Morning
Grazie alla meditazione, la coscienza sociale di un artista, attraverso il contatto con un pubblico sempre più vasto, si sviluppa e diventa sempre più sensibile e vivace. Reagisce alla minima inquietudine nel paese; al più piccolo squilibrio nella società. Se per esempio incontra un mendicante, dal suo cuore sgorgherà così tanta empatia, che attraverso la sua arte egli creerà un’atmosfera tale che assistenti sociali, medici, scienziati e gli addetti al problema saranno costretti a trovare delle soluzioni al problema. Ciò può essere possibile grazie ai contatti tra gli artisti illuminati e le istituzioni educative e sociali. Le idee degli artisti possono essere divulgate attraverso giornali, riviste, film, spettacoli teatrali e programmi radiofonici; la gente può essere educata alla comprensione della vera arte. È in questo modo che può essere sostenuta anche la sua dignità.
Se un artista giudica i suoi connazionali esseri antipatriottici e codardi, può creare un profondo impatto sulle loro menti. Tale è la forza che motiva un artista. Shri Mataji ha definito più volte come gli artisti siano i fiori più belli del Creato, i sogni più dolci del Creatore e le parti più preziose della società umana
e che può essere che essi non sappiano quanto sono amati, venerati e seguiti dal loro pubblico come è stato per William Blake.